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Naturopata Laura Marconi
intestino sano prima di tutto
L'INTESTINO, IL NOSTRO SECONDO CERVELLO

Ha più di 100 milioni di neuroni e produce 40 molecole, fra neurotrasmettitori e ormoni, apporta il 95% della serotonina (ormone della felicità) ed è in grado di agire direttamente sul cervello modificando i nostri comportamenti e il nostro umore.
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Lungo ben 7 metri, tra tenue e crasso, l'intestino ha una superficie che si estende in totale per più di 400 metri grazie ai villi, piccoli ripiegamenti della mucosa intestinale che consentono di aumentarne la superficie assorbente.
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Nonostante occupi una superficie così ampia e sia così ricco di connessioni nervose si tende sempre a sottovalutare l'importanza e l'influenza di questo organo quando si parla di salute.
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Appartiene anch'esso alla categoria degli organi emuntori, cioè quegli organi deputati all'espulsione delle tossine e dei materiali di scarto e stimola le difese immunitarie.
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Ben l' 80% di tutte le cellule umane capaci di produrre anticorpi sono localizzate nella mucosa intestinale.
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Questa funzione difensiva è svolta anche dai microrganismi "buoni" che vi abitano.
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Il MICROBIOTA è l'insieme di tutti i microrganismi che abitano nel nostro intestino ed è formato da batteri, funghi e lieviti, per un numero spropositato di esemplari e ne esistono circa 500 specie diverse tra loro.
Questa vasta popolazione oltre ad intervenire nella produzione di vitamine (K, B) e nel metabolismo, protegge l’ospite, cioè l’uomo, producendo il muco che fa da barriera tra i microrganismi e le cellule che formano le pareti dell’intestino, stimola la risposta infiammatoria e le difese immunitarie nel caso di un attacco al nostro organismo.
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Recenti studi hanno finalmente evidenziato l'importanza e la correlazione tra alimentazione, microbiota e salute: una dieta ricca di fibre, simile a quella originaria dell'uomo, produce una flora varia e ricca, totalmente diversa da quella delle società industrializzate. L’impoverimento del microbiota sarebbe alla base delle patologie attuali come cancro, malattie autoimmuni, obesità, depressione e disturbi d’ansia.
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Secondo le ricerche del microbiologo Justin Sonnenburg infatti, quando la nostra dieta si impoverisce di fibre, i batteri che se ne nutrono iniziano ad attaccare il muco che protegge l’intestino e una volta arrivati a contatto con le cellule intestinali provocano un’infiammazione. Questa infiammazione cronica e silenziosa, causata dalla dieta errata e dall' assottigliamento del muco protettivo, è alla base delle patologie “occidentali”. Inoltre un'alimentazione troppo ricca di zuccheri o abbondante di proteine favorisce la crescita di alcuni esemplari a discapito di altri, producendo materiali di scarto.
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E COSA SUCCEDE QUANDO SI ALTERA L'EQUILIBRIO INTESTINALE E IL PH?
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Si parla di Disbiosi
Se l'alimentazione è troppo ricca di:
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carboidrati: si produce fermentazione, formando alcol e favorendo lo sviluppo di lieviti e funghi;
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proteine: si produce putrefazione, con formazione di cadaverina e putrescina, due sostanze molto tossiche, oltre a batteri patogeni.
Se aumentano i residui tossici e agenti patogeni la flora saprofita piano piano scompare, aumentano i disturbi digestivi, diminuisce l'assorbimento dei nutrienti. L'organismo, per fronteggiare questa situazione, aumenta l'afflusso di sangue nella zona addominale, creando una congestione che si manifesta con:
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- problemi circolatori: mani e piedi freddi, emorroidi, varici;
- alterazioni nel ciclo mestruale;
- gonfiore con gas;
- dolori e contrazioni per acidosi;
- sistema immunitario più debole: infezioni continue, sopratutto
nelle mucose;
- calo di attenzione, vertigini, mal di testa.
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Fermenti lattici si o no?
Sembrerebbe scontato, arrivati a questo punto, reputare un'integrazione di fermenti lattici​ come cosa buona e giusta... Nì.
Quando si assumono Probiotici bisognerebbe:
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capire di quale ceppo si ha più bisogno, in base ai fastidi intestinali o infezioni (alcuni Lactobacilli, ad esempio, sono indicati in caso di diarrea mentre i Bifidobatteri sono più per la stitichezza);
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non esagerare poiché ognuno di noi ha una propria "impronta" probiotica, come quella digitale, che potrebbe essere sconvolta e modificata;
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preparare la mucosa intestinale per renderla "fertile" alla colonizzazione. Senza questo passaggio fondamentale infatti si rischia solo di buttare soldi e tempo. Immaginate di voler fare un orto: prima di spargere i semi di quello che volete coltivare dovrete preparare il terreno, nutrendolo, togliendo le erbacce e pulendo a fondo. Lo stesso deve avvenire nell'intestino, poiché se la mucosa è occupata da microrganismi patogeni, nel momento in cui si prendono i batteri "buoni", i primi gli fanno "ciao ciao" con le loro manine ciliate e li vedono passare, in percentuale consistente, per direttissima verso il retto.
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Qualche consiglio pratico​​
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mastica bene ogni boccone, almeno 20 volte, se si tratta di frutta, verdura, legumi e cereali (per migliorare il lavoro di tutto l'apparato digerente);
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aumenta l'introito di cibi ricchi di fibra e di acqua: inizia ogni pasto con alimenti freschi e crudi, in piccole quantità come un frutto a colazione, insalate o crudités a pranzo e cena;
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cena almeno 3 ore prima di andare a letto;
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non bere molto mentre pasteggi, poiché diluisci i succhi gastrici rendendo più difficile la digestione e rallentando i cicli di assorbimento ed espulsione;
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l'evacuazione è molto importante ed alcuni parametri come consistenza, colore, frequenza ed odore possono indicare molto sul nostro intestino (il top di gamma è: compatta ma non dura, con odore poco pungente, preferibilmente con cadenza giornaliera e che non necessiti di molta carta igienica!);
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varia la tua alimentazione e scopri sapori nuovi. Dedica qualche minuto in più al reparto ortofrutticolo: troverai sicuramente qualche ortaggio che non hai ancora assaggiato;
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l'utilizzo di cibi fermentati (yogurt, kefir, crauti, miso, salsa di soia) sono di gran beneficio per la flora e la regolarità (da evitare solo in caso di infezioni da funghi e lieviti, come ad esempio candidosi);
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organizza la tua mattina, anticipando la sveglia se necessario, in modo da dare tempo sufficiente al corpo di espletare le sue funzionalità corporee. Reprimere lo stimolo perché si è di fretta o ormai si è fuori casa dovrebbe essere evitato. L'organismo è abitudinario, concediti i giusti tempi nella comodità di casa tua per regolarizzarti;
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controlla la funzionalità del tuo intestino: per verificare dopo quanto tempo si espellano i residui è consigliato mangiare dei "traccianti" come mais, barbabietola rossa, sesamo o spinaci, poiché rimangono nelle feci. Può capitare che, anche se si va in bagno tutti i giorni, ci sia comunque un ritardo nell'espulsione di 2-3 giorni e ciò indica che ci sono residui che possono provocare infiammazioni.
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Per stare bene è necessario innanzitutto eliminare questi depositi, abbassare l'infiammazione e solo alla fine ripopolare la flora intestinale
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